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L'Oltrepò Pavese

L'Oltrepò Pavese

 

Gloria e ricchezza dell'Oltrepo' Pavese sono i suoi vini, rossi e bianchi, a Denominazione d'origine controllata.

 

L'Oltrepò Pavese e' la seconda zona d'Italia per superficie dedicata al vino, in cui lavora la maggior parte degli abitanti dei minuscoli paesini arroccati sulle colline. 16200 ettari a coltura specializzata, 1 milione e 200 mila ettolitri di vino vinificati, attività imprenditoriale altamente qualificata.

 

L'Oltrepò Pavese e' da sempre leader nella produzione delle uve Pinot Nero che, insieme allo Chardonnay, offrono la base agli spumanti prodotti secondo il metodo Classico.

 

Il vino dell'Oltrepò Pavese sotto il profilo della qualità rappresenta un ruolo estremamente importante per l'economia e l'immagine del Made in Italy ed e' un veicolo di grande efficacia promozionale per il nostro paese all'estero.

L'Oltrepò Pavese produce, da sempre, uve di alto pregio, dalle quali si ottengono vini e spumanti di altissima qualità. Già nel Medioevo, il commercio di questo vino era molto fiorente. Dall'Oltrepò, il vino, caricato su grosse barche, veniva condotto, attraverso le vie fluviali del Po e del Ticino, al mercato di Pavia. Ad effettuare il trasporto erano i monaci che provvedevano anche a scaricarlo nei depositi dei conventi cittadini. 

Le colline emergono dai basi vapori d’aprile; lunghe trecce di filari ne compongono le strane e pur simmetriche pettinature. La vite è di un tenero verde a primavera, poi i temporali dilavano l’aria; le colline si laccano talora di colori brillanti, viene la vendemmia e i pampini arrossano ai primi brividi d’autunno. Le colline dell’Oltrepò dilatano il respiro, sono imminenti e pur favolose. E il vino è la loro sintesi arcana.(Gianni Brera) 

Terreno, clima e microclima 

L’Oltrepò Pavese vitivinicolo si identifica nelle colline appenniniche della porzione più meridionale della provincia di Pavia che si incunea tra l’Emilia e il Piemonte quasi fino ad arrivare al Mar Ligure. La zona è attraversata dal 45° parallelo ed è costituita per la maggior parte da terreno calcareo marmoso dell’Eocene.

 

In Oltrepò il clima è asciutto e ventilato e viene definito “mesodermico subcontinentale”. Da collina a collina, da terreno a terreno, esistono inoltre differenze podologiche e microclimatiche che conferiscono alla zona una grande poliedricità.

 

Intersecano l’Oltrepò una serie di torrenti con decorso Nord-Sud che portano direttamente le loro acque al Po. Da oriente ad occidente troviamo: Staffora, Coppa, Scuropasso, Versa, Bardonezza.

 

L’estremo lembo del triangolo geografico della provincia pavese, 330 kmq, mostra un paesaggio tipicamente montano in cui si elevano le cime del  monte Penice (1460), del Lesima (1724) e del Monte Chiappo (1700). Il passo del Penice e del Brallo si sono dotati di impianti sciistici che richiamano, durante la stagione invernale, un discreto numero di turisti e sciatori. Diverse aziende poi sono in grado di offrire soggiorni agrituristici.

Nell’ambito della fascia collinare è stata delimitata un’area comprendente 42 comuni, per una superficie complessiva di circa 380 Kmq, entro la quale i vini prodotti possono vantare in etichetta la Denominazione di Origine Controllata Oltrepò Pavese. 

Tra tradizione e innovazione

La produzione vitivinicola odierna dell’Oltrepò Pavese può essere vista sotto un duplice aspetto: quello della tradizione e quello dell’innovazione.

La tradizione è rappresentata da vitigni autoctoni, che esprimono la tipicità del territorio con caratteristiche uniche al mondo per le loro tipologie (Bonarda, Barbera, Spumante Metodo Classico, etc.).

 

L’innovazione si traduce nella produzione di vini dai gusti “internazionali”: dal 1995 alla zona sono state infatti assegnate le Denominazioni di Origine Controllata per i  vini Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Malvasia e Chardonnay (questi ultimi due comunque presenti da anni in Oltrepò).

I produttori oltrepadani stanno dimostrando di sapere ben dosare gli elementi più tipici del territorio con quelli che possono dare uno spessore internazionale alla produzione della zona. La viticoltura attualmente interessa circa 12.000 ettari. Di questi, 10.000 circa (80%) sono iscritti all’albo camerale dei vigneti a denominazione di origine, per una produzione complessiva di 500.000 hl pari al 75% dell’intera produzione della Lombardia e al 5% di quella nazionale.

L’Oltrepò Pavese è il più grande produttore mondiale di Pinot Nero con una superficie ad esso dedicata di 2.150 Ha, tuttavia per quanto riguarda le sole produzioni con denominazione di origine, il primato spetta al Barbera con 2.590 Ha, seguito dal Bonarda con 2.660 Ha e dal Pinot Nero. Gran parte del Pinot Nero è destinato alla spumantizzazione, sia col metodo della rifermentazione in autoclave che col metodo classico. Tale metodo consiste nel far rifermentare in bottiglia, con l’ausilio di lieviti selezionati, il Pinot Nero prodotto l’anno precedente; terminata la fermentazione, lo spumante riposa per lungo tempo in fresche cantine ed in intimo contatto con il proprio deposito. Infine sono effettuate una serie di operazioni tradizionali che hanno lo scopo di convogliare il deposito sul tappo, che è espulso poi con la sboccatura.La lunga permanenza in contatto con le fecce permette al vino di acquisire quei particolari aromi terziari che lo rendono unico e di particolare pregio. 

L’accento sulla storia 

Abitato sin dalla Preistoria, l’Oltrepò Pavese ospitò tribù di Galli e di Liguri sino alla conquista romana. La vicinanza a Pavia lo pose in contatto con il Regno dei Longobardi, che scelsero proprio Pavia come loro capitale. Nel Medioevo e nell’Età Moderna, il territorio fu teatro di scontri fra varie famiglie nobiliari, essendo terra di confine e punto nevralgico di controllo dei commerci. Testimoniano quel periodo numerosi castelli, quali il castello di Zavattarello e di Oramala. Nel 1741, l’Oltrepò entrò a far parte del Regno di Sardegna e per questo motivo definito Antico Piemonte. 

Le Aziende Vitivinicole

Le aziende vitivinicole in Oltrepò sono circa 3.000, di cui 2.500 ca. conferiscono le uve prodotte alle 6 cantine sociali della zona. Delle circa 400 aziende che vinificano e imbottigliano la propria produzione, 200 sono associate al Consorzio di Tutela Oltrepò Pavese che si occupa della promozione in Italia e all’estero dei vini locali e del coordinamento dell’assistenza tecnica e organizzativa dei propri associati. 

I Prodotti Tipici 

Oltre al vino esistono altri innumerevoli prodotti tipici tra cui gli insaccati. L’arte dell’insaccato suino è favorita da un’altitudine e da un clima ideale: superbi sono infatti i salumi, le coppe e le pancette, i cacciatorini e i cotechini (il Salame di Varzi è stato il primo salame italiano nel 1989 ad attenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta).Dall’antica arte casearia si evidenziano gli squisiti formaggi di pecora, i caprini, il famoso “formaggio che cammina”.Le mele di Soriasco.Le mandorle.Il miele di Pometo.I tartufi e i funghi.Gli ortaggi, in particolare, patate, fagioli e ceci.Le carni: dagli animali da cortile ai bovini e suini fino alla selvaggina, da pelo e da piuma, cacciata in zona.

 

 



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